venerdì 17 gennaio 2014

La Fine del Mondo... recensione del terzo cornetto.

AAAAAAAllora.

La fine del mondo è il terzo e ultimo capitolo della Trilogia del Cornetto, del regista Edgar Wright.
I primi due titoli sono: L'alba dei morti dementi e Hot Fuzz.

Io ho adorato i primi due capitoli della trilogia, sono spassosi, imprevedibili e stravolgono, parodiandoli, ognuno un genere di film. Nell'alba dei morti dementi il bersaglio sono i film horror in Hot Fuzz lo sono i thriller. Nel terzo film lo sono i film di invasione aliena.

Per fortuna era l'ultimo capitolo della trilogia.

Però.

Eh sì, c'è un però.

C'è una differenza ENORME tra i primi due e il terzo. Nei primi la trama principale, quella con cui il film inizia, diciamo la trama "normale" era spassosa, mai pesante. Anche parlando di cose tristi e serie il film strappava una risata.


Nella fine del mondo il protagonista "The King" è deprimente. Non spassosamente deprimente. Solo deprimente.

E' un personaggio che mi angoscia. Un uomo che in 20 anni non ha combinato niente dalla vita ed è legato solo a una bevuta nei pub fatta 20 anni prima è deprimente, e diciamo la verità, anche un po' irreale. La sua presenza polverizza l'ironia del film.

Non mi fa ridere sto personaggio... ma neanche un po'.

Ok, il film non è tutto qui, ma proprio per niente. Ogni film della trilogia del cornetto è una critica sociale contro la globalizzazione, la mercificazione delle tradizioni, la standardizzazione. In questo terzo capitolo la critica diventa palese, pomposa, un po' esagerata.

La trama è vincolata fortemente alla critica sociale... perché la trama di per sé non ha senso.

Con un invasione aliena in corso la gente non si mette a fare il giro dei bar. Certo era per enfatizzare la libertà che sfida l'omologazione. Una provocazione che sfocerà con un discorso a suon di vaffanculo tra gli alieni e i protagonisti ubriachi marci.

Quindi, come tutti i film di Wright andrebbe rivisto almeno un'altra volta per riuscire ad apprezzarlo al meglio, però mi ha lasciato un l'amaro in bocca. Non è assolutamente ai livelli dei primi due film. Non che sia un filmaccio, è solo un po' esagerato, un po' banale. Sto regista ha girato 4 film e già si monta la testa?... speriamo di no.

Comunque la questione di fondo è semplice, i primi due capitoli della trilogia erano delle bellissime parodie con una divertente critica alla società moderna... questo film è una dozzinale critica alla società moderna con una poco divertente parodia. Cambia la prospettiva, cambia il fulcro del film.

Cambiare non è sempre un male... questa volta sì.

Perché posto adesso una recensione di un film uscito 3 mesi fa?... perché nonostante questa recensione fosse ferma nel mio cassettino dal 3 ottobre il film mi aveva così deluso che non avevo assolutamente intenzione di pubblicarla, diciamolo, per non dover parlare male di uno dei registi su cui più contavo, su uno dei film che più avevo atteso... ma sticazzi!

See you space cowboy.


mercoledì 15 gennaio 2014

47 Ronin+Giappone... Recensione multipla.

Recensione multipla.
Sembra subito una roba brutta, come la macchina della fiat.

In realtà è la recensione di un film e del paese in cui l'ho visto.

Ebbene sì, durante le mie ferie in Giappone sono andato anche al cinema. Mi volevo togliere la curiosità di guardare un film lì.

E l'ho fatto... mi è costato una sassata intragengivale, ma l'ho fatto.

Questo è il film:


Partiamo dall'inizio.

Gli spettacoli al cinema in Giappone iniziano presto e l'ultimissimo spettacolo inizia alle 21.00. I giapponesi escono presto e tornano a casa presto. Ok non c'è problema.

Entriamo al cinema, la nostra sala è al settimo piano... ebbene sì, il Giappone è tridimensionale, se camminate per le strade di Tokyo e guardate le vetrine, vedrete un quinto di quanto c'è da vedere. Perché la maggior parte dei locali NON sono al piano terra, dovete prendere il vostro bell'ascensore e salire (o scendere) per trovarli. Il cinema non fa differenza. Ingresso piano terra, sala 1 al settimo piano. Ok niente di strano.


Prendiamo i biglietti (2200 yen a cranio, 15,5 euri)... è caro... è fottutamente caro il cinema in Giappone. Certo era in 3D e gli occhiali te li regalano pure. Però si dovrebbe considerare il costo medio della vita in Giappone.

Il Giappone non è per niente caro.

Ebbene sì, sfatiamo un mito, in Giappone la vita costa poco. Se si evitano i periodi balordi tipo la fioritura dei ciliegi e i loro periodi di festa un bell'albergo non lo pagate più di 30-40 euro a notte. Un capsule 20-25, un Ryokan 40-50.

Prezzi più che abbordabili. Consiglio caldamente di alloggiare almeno un paio di notti in un Ryokan, magari spenderci un pochino di più dei prezzi indicati da me per trovarne uno davvero bello. Portateci la morosa e non ve ne pentirete.


Per il cibo i prezzi si aggirano (se non fate proprio i pirla) tra i 5 e i 10 euro a pasto. 20-25 se mangiate sushi.

La birra è cara, il caffè molto caro. Quando cenate però il beveraggio è gratis, acqua e zuppa di miso sono sempre compresi.

Comunque entriamo al cinema, la sala non è grande ed è quasi vuota (eh bé, visti i prezzi!)... Subito mi cade l'occhio e trovo un cartello con scritto che è vietato usare il cellulare, fare casino e dare calci alla sedia davanti. Uhm ok direi che ha senso... estendendo un pochino il discorso viene fuori questo:
In Giappone vige una rispetto delle regole praticamente totale. Si attraversa la strada sulle strisce e solo quando il semaforo pedonale è verde. I furti non sembrano nemmeno previsti, tanto che al supermercato ci sono prodotti sia prima che dopo le casse. Se prendi qualcosa dopo le casse torni indietro e lo paghi. Abbiamo visto appoggiato su un marciapiede un Iphone5 messo a caricare. Tanto nessuno lo avrebbe toccato. Ok ci stà, che bello un paese così civile. Così legato alla legalità, al vivere civile. Poi scende la sera e per strada trovi uno Yakuza ogni cento metri che controlla il suo territorio e ogni tanto fa la romanzina alle sue "truppe"... per la carità, loro sono i primi mantenere l'ordine, a fare in modo che ai turisti non succeda niente, i turisti portano soldi. Però a me schivare uno Yakuza ogni cento metri un po' mi mette a disagio. Ad esempio a uno dei miei soci non fregava proprio niente, per lui era semplicemente folklore locale. Va a gusti.

Torniamo al cinema. Il film non vuole iniziare, le luci sono spente, ma passano i minuti e si vedono solo trailer... e poi trailer... trailer... passano 30 minuti di trailer e il film finalmente inizia!... Santo cielo che agonia, io sono un metro e novanta e sono sempre un po' impiccato nelle poltrone dei cinema, infatti per sbaglio sfioro la sedia davanti con il piede. La tipa (giapponese) immediatamente si mette a confabulare con il marito. Ho commesso qualcosa di imperdonabile. Ho infranto il sacro vincolo... ho sfiorato lo spazio vitale di un giapponese. Sono fottuto.

Ebbene sì in Giappone se entri in un negozio vieni salutato da ogni dipendente/commesso/addetto presente, sia quando entri, sia quando paghi, sia quando esci... Capita anche che la gente che ti vede in difficoltà nel leggere una cartina si avvicini per chiedere se hai bisogno di aiuto... che poi parlino solo giapponese è un altro discorso. Poi però entri in un ristorante e il proprietario ti ferma all'entrata e ti fa leggere un cartello con scritto che i non giapponesi non sono bene accetti in quel ristorante e ti caccia via. O il commesso di un bar fa finta di non sentirti quando vuoi ordinare una minchia di caffè. Toccare con il piede la poltrona di un giapponese al cinema... se sei un occidentale... è una cosa inaccettabile!

Quindi dopo lunga ed intensa agonia il film inizia... il film parla di un occidentale che viene cresciuto da uno shogun, come uno schiavo ovviamente, la figlia dello shogun si innamora di lui, poi lo shogun viene tradito, i suoi samurai diventano Ronin e vanno a vendicarlo uccidendo un altro shogun, e poi fanno tutti seppuku.
Ma nel corso del film l'occidentale viene accettato tra i ronin e si spupazza pure la figlia del suo shogun. Occidente 2 Giappone 0.

Comunque il film suona strano, è più un'accozzaglia di cose per raccontare una trama abbastanza piatta. Ci sono i pirati, la magia, le arti marziali, le storie d'amore, i mostri fantasy... insomma un minestrone indescrivibile. Tanto che ad un certo punto non puoi altro che fare spallucce e pensare "va bé e allora metteteci pure le streghe" e paff! arriva la strega!

Comunque il film è un insieme di Giappone classico e moderne favole... insomma rappresenta perfettamente il Giappone dove puoi viaggiare a 20 metri d'altezza su una monorotaia completamente automatizzata senza autista che si muove tra gli infiniti grattacieli di Tokyo e puoi ritrovarti in un giardino curato in ogni suo minimo dettaglio, immutato da secoli in mezzo a una danza propiziatoria immutata probabilmente da millenni. Il Giappone è incongruente, è contraddittorio, irrazionale... e forse è proprio questo il suo fascino. Quando credi di aver capito come funziona scopri qualcosa che lo stravolge completamente. Se cercate un paese semplice NON andate in Giappone... se invece non vi infastidiscono le sue mastodontiche incongruenze allora non perdete tempo e prenotate i biglietti.

Per qualsiasi informazione aggiuntiva contattatemi pure.

Sayonara space cowboy.