venerdì 30 agosto 2013

Monsters University... la recensione.

Chiedo scusa per il ritardo, finalmente la recensione di Monsters University (M.U.)

Me lo vado a vedere con il solito socio Massimino e questa volta si aggrega pure Emi. Sala semivuota, così mi fiondo nelle prime file, dove posso distendere le gambe... bello.

Una mia diapositiva mentre guardo un film con la sala deserta.

La Pixar Animation Studios, meglio nota come Pixar, dal 1995 al 2008 ha sfornato capolavori senza sosta.
Ne cito alcuni, in ordine di uscita: Alla Ricerca di Nemo, Gli incredibili, Cars, Ratatouille, WALL-E, Up... ripeto, questo è l'ordine in cui sono stati distribuiti... credo che nessuna casa di produzione abbia mai sfornato così tanti capolavori uno in fila all'altro.

Io adoro le produzioni Pixar, per più di 20 anni sono state irraggiungibili, sia tecnicamente che narrativamente, ma soprattutto i loro film avevano LA MAGIA!

Se mi avessero dato un miliardo ogni volta che ho
presentato questo trucco in pubblico,
a quest'ora sarei miliardario! (Mago Forest)

Non nel senso di prestigiatori ubriachi che segano in due rugose ex spogliarelliste più truccate di sbirulino, nel senso della MAGIA del cinema, quella perfezione che arriva da un mix di imprevedibilità e solidità, unita a dialoghi curati, battute divertenti, personaggi intriganti e una grafica sempre all'avanguardia. Per 21 anni sono stati l'apice... fino al 2008.

La Pixar non ha mai fatto un film brutto, ha fatto (specialmente i sequel) film gradevoli. Mentre i loro film inediti sono TUTTI da molto bello a capolavorodelcinema!... Fino a Brave.

Monsters University inizia con un cortometraggio, niente di strano, solo che il cortometraggio è particolare, graficamente è impressionante tanto che davvero si fatica a capire se gli sfondi siano veri o digitali, ma la storia è banale, nonostante la breve durata mi ha annoiato. Cavolo... iniziamo male!

Quindi arriviamo a Monsters University, che è il prequel di Monsters Inc..


A me i prequel/sequel stanno un po' sulle balle, rarissimi sono i casi in cui un pre-sequel riesce ad eguagliare il lavoro originale. La Pixar non fa differenza, quindi già abbiamo chiarito che M.U. non è un capolavoro.

M.U. è un film gradevole, simpatico, non fa sbellicare dalle risate e non fa piangere, ma intrattiene senza problemi.

Però...

Uff...

Non dovrei...

Ma a me sti film mi fanno incazzare!!

Basta con questi maledetti Sequel... BASTA!!!

Con Brave hanno pisciato fuori dal vasino, gli è uscito un filmettino carino, un po' inquietante, uno scivolone ci può anche stare. Poi fanno uscire sto cavolo di M.U. che non è uno schifo per la carità, ma non è Pixar. Fatto da loro un film del genere puzza di operazione commerciale bieca, come i panini nuovi di McDonald. Certo la Pixar non è una mensa dei poveri, devono fare soldi, ma un conto è fare film che piacciono a tutti e questo loro lo sanno fare benissimo, un conto è fare un filmettino gradevole per vendere pupazzetti... maledetti!

L'umorismo del film è qualcosa di già visto, di già sentito. Come se avessero aperto il cassetto delle battute non usate in Monsters Inc. o di Animal House e le avessero riciclate.

TOGA! TOGA! TOGA!

Solo che Animal House era irriverente, trasgressivo, ma soprattutto... è uscito nel 1978!... 35 anni dopo la PIXAR non riesce a svecchiare una commedia demenziale-scolastica?... Non ci credo!

La storia è davvero classica, la squadra degli sfigati con quello negato ma secchione, quello figo ma fannullone, quello matto, quello timido, quello imbarazzante. Squadra che tutti danno per sconfitta in partenza, ma che alla fine trionfa. Debole il colpo di scena finale. Tanto debole che ha bisogno di un altro finale e poi di un altro e poi di un cliffhanger... e non finisce mai!

Ho nella mia videoteca tutti i film della Pixar originali, ma nessun sequel, in realtà non ho ancora nemmeno comprato Brave... e continuo a pensare che tutti i capitoli 2 e 3 etc. non siano film... solo roba da guardare una volta e dimenticare.

Aspetto con ansia The Good Dinosaur che dovrebbe uscire l'anno prossimo, sperando che questi scivoloni finiscano. Ci hanno abituato all'eccellenza, adesso non accettiamo niente di meno.

Ed eccola L'ECCELLENZA!.

Prima o poi scriverò uno specialone sulla Pixar... adesso voglio solo dire due paroline su Brave che ho citato molto in questa recensione.
Brave ha una trama molto lineare, molto semplice... ma non è questo il difetto maggiore, gli manca la magia Pixar, ma nemmeno questa è la sua pecca maggiore... la cosa che mi ha inorridito è che la mamma/orso, è inquietante!... Giuro che non mi fa ridere, mi mette un senso di disagio addosso fortissimo... è una trasformazione spaventosa, che la madre stessa non accetta, una persona che risveglia con un corpo mostruoso!... Cazz... è un film horror!


Madonnina santa che inquietudine mi mette sto orso!

See you space cowboy

lunedì 26 agosto 2013

Oblivion, la recensione.

Come suggerito dal buon Ivo mi sono guardato Oblivion.



Film con protagonista Tom Cruise e diretto da Joseph Kosinski (quello del Tron nuovo).
Il film è grosso, l'idea è bella, la sceneggiatura meno.
Ma la cosa che più mi ha infastidito sono le scene lunghissime in cui si vede solo terra bagnata, paesaggi tristi, spenti. Io abito in Lomellina, io lo so cos'è un paesaggio triste.

Grigiolino, beige pallidino, azzurrino grigino... tristezza!

Il film non è brutto, per la carità.

Ma è sciapo, insipido. Un filmone di due ore e un quarto che si lascia vedere senza tanti problemi... ma che non ha mai modificato la mia espressione. Ho passato più di due ore in cui gli unici movimenti facciali erano degli sporadici aggrottarsi di sopracciglia.

Finalmente una scena d'azione!

Ah ecco, quindi lei è la moglie.

Ecco, era un po' che non inquadravano della terra bagnata.

E' strano da definire, i colpi di scena ci sono, a parte gli scavengers, che si sapeva benissimo cos'erano, ci sono colpi di scena simpatici, che però sfruttano platealmente informazioni che nessuno ha mai dato allo spettatore... così è troppo facile.

Arriva sulla terra una nave spaziale qualsiasi, ormai alla deriva nell'orbita terrestre e dentro c'è una tizia che è la moglie del protagonista... volevo spegnere il film. Poi tutto viene spiegato, ma tipo un'ora e mezza dopo!... Dai non mi puoi tenere imbruttito per un'ora e mezza!

Tom... Tom!!!... Hai la nave spaziale strafiga con cui raggiungi i tuoi robottoni e li ripari. Perché devi parcheggiare a dieci chilometri di distanza e prendere la moto per andarci?!

Toh guarda, della terra bagnata!

Poi sta storia che i robottoni sparano agli umani... ma mica si capisce. Viene detto chiaramente nel film che sparano agli umani, se no non si sarebbe capito in mille anni.

Lui "Hai visto?... sparano agli umani!"
Lei "Sì bè anche ai cani e alle falene e a quella famiglia di barbapapà"
Lui "Sì certo, ma è importante che tu capisca che sparano agli umani"
Lei "Ah ok, ho capito, rifaccio... OOOOOOHHHH... cavolo sparano agli umani!"

TRISTEZZA!!!

Tanti di questi piccoli errori, che infastidiscono.

Credo che l'errore maggiore sia nella scaletta narrativa, mi spiego, la sceneggiatura non è brutta, l'idea è bella, ma la gestione delle informazione fornite allo spettatore è un po' forzata. Puntano chiaramente al colpo di scena, vogliono il colpo di scena, ad ogni costo, con ogni mezzo... quindi risultano tutti forzati.

Il colpo di scena... ovvero che Morgan Freeman sia nel film!

Sempre Morgan Freeman... e della terra bagnata.

Ripeto, il film non è brutto, ma non coinvolge. Le scene d'azione non creano tensione, le scene romantiche non inteneriscono. Del tizio che si sacrifica per la causa non te ne frega una cippa, tanto non ti ci eri affezionato.

E' un film da guardare una volta, un film che sicuramente troverà fans sfegatati che lo difenderanno a spada tratta... ma i non sono uno di questi.

Questo qui si fa sua sorella... e ha un fratello basso.
Purtroppo non in questo film!

Lo ritengo un filmettino gradevole, tutto qui.

L'inizio di Wall-e, in cui un robottino incapace di parlare schiaccia rifiuti per 20 minuti, è più poetico e intrigante di tutto oblivion.

See you space cowboy.

martedì 20 agosto 2013

Pubblicità Fiat 500

Virale come un'epidemia di scolo in un bordello vietnamita, la nuova pubblicità della Fiat 500 sta spopolando sull'internet. Ovviamente sull'internet, perché la pubblicità è SOLO per il mercato USA.

Questa qui.

http://www.youtube.com/watch?v=1fBFm4OD2W0

Ebbene... ho riso come uno scemo a guardarla.

Normalmente recensisco film, ma questo cortometraggio (perché più che altro è un cortometraggio) è davvero divertente. Si basa sugli stereotipi italo-americani, va bene, ma chissenefrega, fa ridere e questo mi basta.

Adesso vediamo una pubblicità italiana della fiat 500.


Proprio uguale uguale!

Ma che schifo... MA-CHE-SCHIFO!!!

Sulla pubblicità televisiva nel 2012 sono stati investiti in Italia circa 8 miliardi di euro. Con un giro di soldi simile, con tanto di sociologi, psicologi, e molti altri "ologi", come fanno a uscire ste cose?

https://www.youtube.com/watch?v=0883bb08zD4

Ok allora mi sono detto... si vede che negli Iuessei hanno imbroccato una sola pubblicità bella e le altre fanno schifo... voilà!


e voilà!


E ce ne sono ancora... e fanno tutte ridere...

E noi abbiamo questa...


Che è la roba più deprimente del mondo!... Io giuro di non avere idea del target a cui è rivolta una pubblicità del genere... piena di immagini atte a forzare un'emotività che viene spappolata dalla spudoratezza con cui vengono proposte... che porcheria.

E c'è di peggio, ma non ha senso postarle.

L'unica riflessione che mi viene in mente è che in italia la fiat non ha bisogno di far ridere, non vuole stupire, divertire e giocare, gli basta far sapere alla gente che fa ancora automobili... ha una sua logica.

ma questo è meglio...


See you space cowboy!


mercoledì 7 agosto 2013

Il cinefilo è tuo amico.

Sono un appassionato di cinema, un cinefilo.


Ovvero una persona che guarda molti film, a cui piace leggere di cinema e che per scelta personale si è dedicato prevalentemente alla scrittura e analisi delle sceneggiature.

Perché dico questo?

Perché questo è quello che sono, non quello che la gente pensa che io sia.

Faccio alcuni esempi chiarificatori:

Normalmente vado al cinema con amici che generalmente scelgono i film... fruitore passivo di scelte cinematografiche altrui. Niente di male per la carità, a me sta bene così. Solo che ogni tanto capita che io voglia vedere un film, qui inizia il problema. Il cinefilo per credenza popolare è colui che guarda sempre e solo mattoni polacchi sottotitolati in russo di registi bulgari di madrelingua olandese. Quindi quando decido di vedere un film le reazioni dei miei amici sono generalmente di terrore, il panico velocemente prende piede in loro, si immaginano ore e ore di noia infinita, un inutile stillicidio.

Allora, vi è piaciuto il film?

Qualche giorno fa ho preteso di andare a vedere Hitchcock, il mio socio (Il Massimino) ha avuto un attacco di panico... nei suoi occhi ho letto la disperazione, avrebbe preferito radersi i peli pubici con un tosaerba che venire a vedere un film dal titolo Hitchcock.

Quindi siamo andati a vederlo, risultato: il film era piacevole, divertente ed è stato apprezzato soprattutto da lui.

Un altro esempio, un collega una volta mi chiese quali fossero i miei film preferiti, eravamo in mensa con diverse persone ad ascoltare e tutti si stupirono quando come primo film citai Don Camillo. Inconcepibile, un cinefilo avrebbe per lo meno dovuto citare, che ne so, Film Rosso di Kieslowski. Invece no, io continuai a citare film popolari, ma indiscutibilmente belli: Trinità, Ratatouille, Il Delitto Perfetto.


Il delitto perfetto, di Hitchcock!... Ecco allora è vero che il cinefilo guarda solo mattoni inguardabili!

Perché normalmente è questo che la gente pensa di Hitchcock, che fa film in bianco e nero... quindi noiosi.

Qualche anno fa andai a casa di un amico, qualche birra, patatine e un bel filmone!... solo che il film lo portai io, era "M il mostro di Dusseldorf". 


Panico... un film impressionista tedesco del 1931, il primo film sonoro di Fritz Lang!


Il mio coraggioso amico (il Niba) ingoiando un nodo alla gola con l'esperienza di una porno star da gang bang si sedette a guardarlo. 

Il film piacque, non perché il Niba fosse segretamente un cinefilo, semplicemente perché il film è bello.

Ed è proprio questo il nocciolo del discorso... se un sommeliers consiglia un vino va tutto bene, se uno sceneggiatore consiglia un film scatta il panico, c'è sotto la fregatura!

Come se a me piacesse vedere film brutti... io poi come cinefilo sono molto brutale, alcuni film li ritengo delle cagate, andando contro a una massa di critici imbizzarriti... non apprezzo particolarmente il cinema sperimentale a meno che la sperimentazione non "infastidisca" la storia... Dogville è un capolavoro nonostante tutte le sue sperimentazioni, proprio perché la storia non è succube della tecnica.

Una scena di Dogville.

Quindi amici e nemici miei... se un cinefilo vi consiglia un film, dategli il beneficio del dubbio... potreste rimanere piacevolmente sorpresi!

See you space cowboy.

martedì 6 agosto 2013

Hitchcock, (la recensione del film).

Recensione del film Hitchcock, non del regista!


Il film racconta, romanzando parecchio, la storia della realizzazione di Psycho (o Psyco).

Per chi proprio fosse a digiuno di cinema, Psyco è un film di Alfred Hitchcock del 1960 tratto dall'omonimo libro, narra le vicende di Norman Bates, ispirato a Ed Gein, un serial killer realmente esistito. Praticamente un film horror... 


Buona l'interpretazione di Anthony Hopkins, stupenda come sempre Helen Mirren che io adoro, se non fosse che ha 68 anni, ne sarei innamorato!

La grande Helen Mirren nell'interpretazione
che le valse un Oscar nel 2007.

Il film è tutto fumo e niente arrosto. Solo che il fumo è quello di Psyco e basta questo a rendere saporito il film. La pellicola tratta il rapporto tra Hitch e la moglie, le sue attrici, la censura, il suo cinema. Per un appassionato cinefilo come me il film è goduria pura.

Sì, il film è romanzato. Se ne renderebbe conto anche un bambino, ma lo stile con cui vengono trattati i personaggi e le loro storie è gradevole. Impressionante quanto sia POTENTE la presenza di Psyco. Il solo nominarlo crea tensione, il solo vederne i set crea turbamento, una sorta di morbosa attrazione. Psyco tende un pochino a schiacciare il film... è come cercare di mettere una vaschetta da 5 chili di gelato su un solo cono.
Così con molta intelligenza Psyco diventa il MacGuffin del film, ironia suprema!

A parte la mia sacrosanta devozione per il maestro della suspense, il film è piacevole per chiunque (il mio socio Massimino ha apprezzato molto). E' divertente. Tutta l'ironia presente del personaggio Hitchcock viene espressa molto bene.



Però alla fine il film è aria fritta, non parla praticamente di niente, è una piccola finestra sul cortile della morbosità. Piacevole da guardare, ma niente di più. Se apprezzate Hitchcock andate a vederlo assolutamente, se non sapete nemmeno chi sia Hitchcock...

... figa se non avete mai visto un film dell'Alfredo che cazzo leggete a fare il mio blog?!?!?!?

Bellissimo il rapporto tra il regista e le sue attrici... "perchè mi hai abbandonato?... ti avrei fatta diventare una grande star."... Meraviglioso!

Vera Miles

Jessica Biel che interpreta Vera Miles

Janeth Leigh.

Scarlett Johansson che interpreta Janeth Leigh.

Nel senso... Scarlett Johansson...

No davvero... Scarlett Johannson!

Bello anche lo scorcio di una Hollywood ai più sconosciuta... e di come si muove un colosso come Hitchcock all'interno di essa. Il maestro che guarda le fotografie delle più grandi star dell'epoca come se fossero tutte a disposizione per girare un suo film, plausibile!... con la moglie che commenta le sue scelte consigliandolo con una punta di gelosia e una dose di sarcasmo che stenderebbe un cavallo.

Il film è elegante e un po' malato, un piccolo e innocuo tributo al grande Alfred...

La censura è il vero perno della storia. Anzi, la parte che io ho preferito. Ma va contestualizzata un pochino per poterla apprezzare. In due parole: il cinema Hollywoodiano era regolamentato dal codice Hays, in parole povere la censura, che riguardo a ogni scena poteva decidere il cosa o eventualmente il come. Fortunatamente Hitchcock risolse brillantemente la cosa, ma non vi anticipo niente... Così tanto per capirci, la scena della doccia secondo la censura si sarebbe dovuta vedere dall'esterno della casa, attraverso una finestra opacizzata!... Maccheccazz!

... alla fine miei piccoli amici cinefili... un'occhiata se fossi in vuoi gliela darei...

See you space cowboy.